Da queste
nuove istanze tecnologiche derivano effetti, prima ancora che sul mondo del diritto, sul mondo
dell’informazione in generale, inteso come mercato dei contenuti e quindi con implicazioni sia dal punto di
vista della scienza della comunicazione che da quello della distribuzione.
In fatto di comunicazione, l’aspetto maggiormente rivoluzionario deriva più che altro dalla ormai
stabile interconnessione telematica e consiste in un estremo assottigliamento, se non totale
annullamento , delle distanze tra emittente e ricevente. Nella infinita e indefinita
comunità globale della rete, grazie alla filosofia del peer-to-peer , ogni utente può essere considerato allo
stesso tempo ricevente o emittente di un messaggio e quindi, per trasposizione, anche editore ed utente finale
di un’opera, senza che si riesca ad isolare una vera e propria fase di pubblicazione intesa
come passaggio dell’informazione dalla sfera privata alla disponibilità per il pubblico. Si pensi anche alla
prassi ormai radicata del file-sharing , grazie alla quale l’hard-disk di ogni singolo utente rappresenta un
potenziale archivio di dati (quindi anche informazioni e opere dell’ingegno) a disposizione di tutta la
comunità della rete. Da questi fattori deriva un virtuale appiattimento sia dal punto di vista spaziale che da quello temporale, dato che un’opera, una volta inserita in questo
sistema, può essere considerata come istantaneamente esistente in ogni parte del mondo pur non essendo
fisicamente presente in nessun luogo. Le normali tempistiche e formalità della fase di pubblicazione
vengono rese in questo modo evanescenti. Un aspetto assolutamente non sottovalutabile ed inerente ad entrambe le sfere della comunicazione e
della distribuzione è invece quello dell’anonimato che gli attori di tale scenario possono facilmente
mantenere. Infatti fa parte delle conoscenze di un utente che possiamo considerare mediamente esperto,
l’applicazione di alcune cautele tecnico-informatiche atte ad occultare la provenienza dei file concessi in
condivisione. In tal modo, ovviamente, aumenta il grado di libertà di azione anche di coloro che abusano
maliziosamente delle immense opportunità offerte dalla rivoluzione telematica, complice da questo lato
anche un mancato coordinamento a livello internazionale delle normative di controllo. Infatti – e si inizia
così ad introdurre un punto dolente per le nuove esigenze giuridiche – in un panorama così vasto è
sufficiente anche un minimo spiraglio di superficialità nella disciplina giuridica (o addirittura di ‘anarchia’)
per inquinare d’incertezza tutto l’apparato giuridico globale che ruota intorno alla rete.
Da tutto questo deriva un’ultima sottile istanza innovativa, che ci fa notare la De Vivo con sintesi e chiarezza: “Con l’avvento della multimedialità […] viene a cadere la differenza stessa tra mezzo e messaggio, ossia tra Rete e Contenuto. Internet, infatti, non è soltanto Rete di computer ma è anche Informazione in sé”.
Open Source e opere non software:
Da tutto questo deriva un’ultima sottile istanza innovativa, che ci fa notare la De Vivo con sintesi e chiarezza: “Con l’avvento della multimedialità […] viene a cadere la differenza stessa tra mezzo e messaggio, ossia tra Rete e Contenuto. Internet, infatti, non è soltanto Rete di computer ma è anche Informazione in sé”.
Open Source e opere non software:
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